Il 2 Luglio 2011 viene postato il primo articolo sul BertiBlog: questa data segna l’ingresso di Berti nel modo dei blog.
Nasce dalla trasfomazione del BertiMagazine in un giornale on-line dell’azienda, in cui tutti gli articoli sono a carattere formativo, per aggiornare clienti e rete vendita.
BertiBlog raccoglie interviste, news, progetti realizzati e collaborazioni. È il luogo in cui vorremmo ricevere critiche e suggerimenti sui nostri prodotti, testare le esigenze dei consumatori, i loro orientamenti, accrescere la loro fidelizzazione per portarli nei negozi Berti.
Nasce il primo planner per i pavimenti in legno:
Se si è in rado di garantire al cliente un alto livello di personalizzazione nella realizzazione del suo pavimento in legno, perché non dargli l'opportunità di 'vederlo' già pronto, di costruire la sua idea su Web? Un'altra innovazione all'avanguardia, nel sito Berti: il configuratore interattivo, mutuato dal mondo della moda, degli accessori, dell'automotive e dell'equipaggiamento tecnico. Una buona idea da adattare con successo al mondo del living design e del parquet, studiata, messa in pratica e resa efficace da promettenti programmatori e developer emergenti, la cui passione mi è piaciuta al primo incontro. Anche qui, nessuno ancora l'aveva fatto, nel settore.
Una rivoluzione, dal momento in cui sono apparsi. E un occasione da prendere al volo. Mi sono chiesto dal primo giorno, quando molte teorie, pratiche e conoscenze, erano ancora allo stadio embrionale, almeno in Italia: “Posso usare Facebook, Twitter, Instagram per condividere ciò che facciamo qui da Berti, creare un pubblico per le superfici in legno, legare e fidelizzare clienti e amanti del bello?”. Ci ho provato ed è riuscita. Anche in questo campo la mia riflessione giungeva un po' in anticipo sui tempi. L'impiego organico e consapevole dei media sociali per fare branding diffuso in favore dell'azienda, oltre che funzionare bene, ci aveva posti un passo avanti rispetto a tutti i concorrenti italiani e “in gara”, invece, con i più avanzati produttori stranieri, a quel tempo maggiormente sensibili ai nuovi strumenti donati dalla tecnologia.